Lago Maggiore: incendio colpisce Angera e la collina di San Quirico

by Apr 20, 2022News Italy

Un vasto incendio ha colpito la collina di San Quirico, fra Angera e Ranco sulle sponde del Lago Maggiore, bruciando una vasta area e costringendo le autorità all’evacuazione di alcune abitazioni.

L’incendio è scoppiato nel tardo pomeriggio di venerdì intorno alle ore 18.00. All’inizio è sembrato un fuoco concentrato, ma a causa delle poche precipitazioni invernali e della perdurata siccità, le fiamme si sono poi sviluppate avvolgendo gran parte della collina attorno alle sponde del Lago Maggiore.

Lago Maggiore Angera in fiamme

Sono subito intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco che hanno iniziato ad operare da terra, inoltre è stato effettuato un sopralluogo dal cielo tramite il nuovo elicottero AW-139 VF-150 in dotazione al reparto di base all’Aeroporto di Malpensa.

Lago Maggiore
Lago Maggiore
Collina di San Quirico e la Rocca Borromea di Angera

Durante la notte le numerose squadre dei Vigili del Fuoco e AIB (anti incendio boschivo), intervenute da tutta la provincia, hanno cercato di proteggere le varie abitazioni presenti nell’area della collina, presidiando le zone critiche e cercando di intervenire dove possibile, cercando di limitare i danni.

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Can 27 in pescaggio dalle acque del Lago Maggiore

Nella prima mattinata di sabato 16 Aprile sono intervenuti tre Canadair, 2 da Genova (CAN16 I-DPCW, CAN27 I-DPCC) e 1 da Ciampino (CAN07 I-DPCD), coadiuvati da due elicotteri Ecureuil AS-350B3 che operavano per conto di Regione Lombardia (matricole I-DARJ di Elitellina ed I-SADG di E+S Air).

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L’inizio delle operazioni aeree è stato difficile in quanto la spessa coltre di fumo accumulatasi sulla superficie del lago durante le ore notturne rendeva difficile l’individuazione delle zone in cui intervenire ed inoltre i mezzi aerei incontravano difficoltà nel coordinarsi con gli operatori a terra a causa della scarsa visibilità.

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Sgancio di acqua non lontano dalle abitazioni

I primi sganci con i Canadair sono avvenuti attorno alle 08.30 e hanno interessato la zona nord della collina, verso l’abitato di Uponne. I piloti degli elicotteri, dotati di maggior libertà di movimento e agilità con possibile stazionamento in loco, hanno poi iniziato a fornire maggiori dettagli e riferimenti ai piloti dei Canadair, così facendo sono potuti intervenire con lanci su più zone e con precisione aumentata, ovvero andavano ad intervenire nelle zone realmente critiche.

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CAN 7 in pescaggio davanti al molo di Ranco

L’obiettivo principale della parte iniziale degli sganci è stato quello di far abbassare la coltre di fumo in modo tale da migliorare la visibilità. Successivamente i Canadair sono potuti intervenire massicciamente sull’incendio con interventi mirati sulle zone critiche in modo tale da operare dove era necessario e richiesto dalle squadre operanti da terra.

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I-DARJ di Elitellina

Nel tardo pomeriggio è stato utilizzato un terzo elicottero e le operazioni aeree si sono concluse con l’arrivare del tramonto, in quanto non è più possibile operare col volo a vista. L’incendio risultava domato, persistevano alcune zone critiche, dove la temperatura delle braci era ancora alta, ma durante la notte, con l’aiuto dei droni, si è proceduto al controllo di queste aree e si è continuato ad intervenire con acqua dove necessario.

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Il giorno di Pasqua e di Pasquetta è rimasto ad aiutare le squadre di terra un elicottero, impegnato nel bonificare la zona dell’incendio e monitorare le zone calde, dove c’era la possibilità di un re-innesco delle fiamme. Mentre le squadre di terra continuavano le operazioni di bonifica.

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La collina è stata violentemente attaccata dalle fiamme, così come il bosco. Per fortuna si sono evitati danni alle abitazioni e alla Chiesa di San Quirico risalente al XIII secolo e posta in cima alla collina omonima, da cui si può godere di un ottimo panorama sul Lago Maggiore.

Un sentito ringraziamento va a coloro i quali sono stati impegnati nelle operazioni di spegnimento delle fiamme, a terra ed in volo. Senza di loro, l’incendio avrebbe causato danni ancora più gravi.

Fortunatamente la presenza del Lago Maggiore attorno alla collina di San Quirico, ha agevolato le operazioni di spegnimento, nonostante il basso livello del lago, i mezzi aerei non perdevano molto tempo fra il pescaggio dell’acqua e il suo sgancio.