La Volpe Bianca – CaSTA 2022 è il test annuale del livello di addestramento degli alpini. All’edizione di quest’anno, svoltasi sulle montagne olimpiche piemontesi dopo due anni di sospensione causa pandemia, hanno partecipato tutti i reparti delle Truppe Alpine dell’Esercito, insieme a unità francesi e statunitensi, oltre che a reparti di elicotteri, di artiglieria e di guerra elettronica dell’Esercito.
Quattro le fasi dell’esercitazione Volpe Bianca, durata due settimane: Steel Blizzard, con attività di movimento e combattimento in montagna, Winter Rescue – ovvero simulazioni realistiche di interventi di soccorso militare in quota – e, nel solco della tradizione dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine, le competizioni Ice Patrol e Ice Challenge, rispettivamente gare a squadra di pattuglia e individuali di biathlon militare. Nella giornata di mercoledì 9 si è svolta sulle piste di Sestriere una spettacolare fiaccolata tricolore con sessanta alpini di tutti i reparti – tra cui quelli della brigata alpina Taurinense – e quaranta maestri di sci del posto.
La cerimonia di chiusura della Volpe Bianca si è svolta venerdì 11 alla presenza del generale torinese Ignazio Gamba, comandante delle Truppe Alpine, e del generale Nicola Piasente, comandante della brigata alpina Taurinense, che con il 3° reggimento alpini di Pinerolo si è classificato al primo posto della gara di pattuglia per plotoni, aggiudicandosi il trofeo Silvano Buffa, intitolato all’alpino decorato di medaglia d’oro al valor militare sul fronte greco nella Seconda guerra mondiale.
La Taurinense ha conquistato anche il Trofeo “Breusa”, che premia la Brigata Alpina che ha raggiunto il maggior punteggio complessivo nell’esercitazione “Ice Patrol”, sommando i punteggi ottenuti dalle pattuglie dei propri Reggimenti.
Nel discorso di chiusura della Volpe Bianca il generale Gamba, ha evidenziato come la montagna sia “quel caratteristico ambiente impervio, compartimentato, e non favorevole al movimento e alle comunicazioni, dove temperature rigide, quote decisamente importanti sul livello del mare, impongono una familiarizzazione ed una preparazione fisica e mentale molto specifiche. In 150 anni di vita del Corpo degli Alpini, noi soldati di montagna abbiamo affinato e fatto sempre più nostre le caratteristiche di articità e verticalità, che ormai fanno parte del nostro DNA: la capacità di vivere, muovere e combattere in climi rigidi e in ambienti dove lo sviluppo verticale del movimento tempra e garantisce la consapevolezza di saper operare in tutti gli ambienti non permissivi”. ll Generale Gamba ha poi sottolineato l’impegno di tutti i partecipanti: i reparti delle Brigate Julia e Taurinense, il Centro Addestramento Alpino, la 27ma Brigata da montagna francese e della 173^ Brigata aviotrasportata dell’Esercito statunitense, i reparti specialistici dell’Esercito Italiano, fra i quali il 4° reggimento Altair e il 1° Antares dell’Aviazione dell’Esercito, nuclei della Brigata Informazioni Tattiche, il 17° artiglieria controaerei Sforzesca, il 6° Stormo dell’Aeronautica Militare e i partner civili.
Gli alpini, durante la seconda settimana di esercitazione, hanno ricevuto la visita del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, il quale – nel ricordare il legame indissolubile tra le Truppe Alpine, la montagna e le proprie comunità, ha espresso apprezzamento per le capacità e l’ardore che ha osservato in ogni fase dell’esercitazione Volpe Bianca: “L’elevato livello addestrativo, raggiunto in condizioni di grande realismo, in estreme difficoltà climatico/ambientali e fissate nelle procedure comuni con le componenti degli eserciti alleati, confermano che le Truppe Alpine sono un riferimento per lo sviluppo e l’implementazione delle tecniche e delle opportunità afferenti al mountain warfare”.
Si ringrazia l’Esercito Italiano per il materiale fornito. In particolare le Truppe Alpine